Nelle
leggende popolari Frau Holda (anche Hulda, Holle, Hulle, Frau Holl) appare come
un essere sempre bendisposto nei confronti degli umani e che si arrabbia quando nota
disordini in famiglia. Viene descritta come una creatura celeste che cinge il
mondo: a tal proposito si dice che quando nevica sia Frau Holda che scuote le
cortine del letto, facendo volare sulla terra le piume, rappresentate dai
fiocchi di neve.
Si credeva che Holda adorasse occupare i laghi e le fontane: a mezzogiorno poteva, infatti, essere vista sotto le sembianze di una splendida donna dal chiaro incarnato, fare il bagno nella corrente, per poi scomparire.
Hermann Vogel, Goldmarie aus dem Märchen "Frau Holle" (Wikimedia Commons). |
Per
raggiungere il suo regno, i mortali devono passare attraverso un pozzo. Questo
motivo è presente anche nell’omonima fiaba Frau Holle facente parte delle Kinder- und Hausmärchen dei Gebrüder Grimm: la fanciulla cade nel pozzo per
recuperare il rocchetto cadutole e giunge in una bella pianura con migliaia di
fiori e illuminata dal sole. La ragazza serve fedelmente Frau Holle fino a
quando sente nostalgia per la propria famiglia. Prima di tornare a casa, Frau
Holle la porta davanti a un portone e, quando si apre, la fanciulla viene
sommersa da una pioggia d’oro.
Holda si sposta per mezzo di un carro: come Perchta, si fa aiutare da un contadino per aggiustare il mezzo inserendo un perno, e i trucioli caduti a terra diventano oro. Durante la sua processione annuale, che ha luogo nel corso delle dodici notti quando a regnare è il soprannaturale, essa si aggira per il paese donando fertilità al suolo. Holda viene concepita anche come colei che è in grado di cavalcare i venti, seminando il terrore, e quindi assimilata al wütendes Heer (la “schiera furiosa”). Ne consegue la credenza che le streghe cavalchino in compagnia di Holda. Di questa schiera furiosa, secondo una credenza popolare molto diffusa, fanno parte anche i bambini morti prima di essere battezzati: non essendo divenuti cristiani, sono caduti nelle mani delle divinità pagane. Holle-peter (anche Hersche, Harsche, Hescheklas, Ruprecht, Rupper) è il nome del servitore imbacuccato che si aggira nel corteo di Holda al solstizio d’inverno. Al suo fianco Holda ha anche degli spiriti benevoli chiamati holden, popolo sotterraneo silenzioso di cui si dice sia la principessa.
Holda,
anziché una creatura divina, può assumere l’aspetto di una vecchia e brutta
donna dal naso lungo, dai denti grandi (cfr. fiaba Frau Holle) e i capelli
setolosi e arruffati: se una donna ha i capelli aggrovigliati si dice,
pertanto, che se ne sia andata a spasso con Holda.
Otto von Reinsberg-Düringsfeld, Das festliche Jahr in Sitten, Gebräuchen und Festen der germanischen Völker, 1863 (Wikimedia Commons). |
Holda è presentata anche come una filatrice e la coltivazione del lino è sotto la sua protezione. Aiuta le giovani ragazze volenterose riempendo i loro rocchetti durante la notte; al contrario butta nel fuoco oppure insudicia i rocchetti delle filatrici pigre. Quando a Natale giunge nel paese, tutti sono ben forniti di rocchetti vuoti e, per Carnevale quando fa ritorno a casa, tutti devono essere riempiti di filato: se, lungo la via del ritorno, Holda trova tutto come richiesto, allora porta il suo augurio («Tanti i fili, tanti gli anni propizi»), altrimenti pronuncia una maledizione («Tanti i fili, tanti gli anni funesti»).
Durante il
giorno della sua ricorrenza, gli strumenti di lavoro dovevano essere nascosti
per garantire che fosse per tutti un momento di riposo. Nella zona dei monti
Rhön, in Germania centrale, il sabato di Hulda non si lavorava in fattoria, non
si zappava e non si spargeva il letame. Anche nelle zone più settentrionali,
dall’inizio di jól al primo giorno dell’anno, non dovevano essere in funzione
né ruote, né verricelli.
Nelle saghe
tedesche, Holda possiede una fontana dotata di forza rinvigorente, situata
dietro le nuvole, in un bel giardino in cui custodisce le anime dei defunti che
sono giunte a lei. Attraverso le acque celesti e i suoi animali, ovvero la
cicogna Adebar (da Odem- “che dona vita”) e le coccinelle, rinnova le anime,
rendendole anime di bambini che ridiscendono sulla terra attraverso i nuovi
nati. Localizzare la fontana tra le nubi (Wolkenbrunnen) oppure in un monte
(Wolkenberg) sulla terra, ha favorito il sorgere della concezione secondo cui i
neonati vengono presi dalla fontana oppure portati dalla cicogna. Le anime che
salgono a Holda non posso fare ritorno sulla terra se prima non vengono
rinnovate e rigenerate attraverso l’acqua della fonte, chiamata anche
Jungbrunnen “fontana della giovinezza”.
August Wünsche, Lebensbaum und Lebenswasser. Altorientalische Mythen, Pfeiffer, Lepizig 1905.
Jakob Grimm, Deutsche Mythologie, a cura di Karl Hans Strobl, Bernina,
Wien - Lepzig 1939 (1a ed. 1835).
Jakob und Wilhelm Grimm, Kinder- und Hausmärchen gesammelt durch die Brüder Grimm, a cura di Heinz Rolleke, Deutscher Klassiker Verlag, Frankfurt 1985 (1a ed. 1812-1815).